Roma, forse non un obiettivo reale ed immediato, ma un simbolo potente nel Medio Oriente del Califfo. Roma, con la basilica di San Pietro, il simbolo della cristianità, che nella retorica dei seguaci del Califfato è una delle fonti principali dell’attuale inferiorità economica, sociale e militare del medio oriente arabo. Roma, una città non alla portata delle truppe islamiste, ma porosa e fragile alle infiltrazioni di piccoli nuclei di terroristi che potrebbero portare il caos nel cuore d’Europa.
Roma è da sempre nella mente e nei discorsi del Califfo dello Stato Islamico, ed è particolarmente significativo che, nel messaggio audio con il quale Al Baghdadi conferma la sua esistenza in vita, dopo le numerose voci che ne raccontavano fin nei particolari la morte (mai riportate da queste pagine), egli nomini proprio Roma, e non altre capitali del Medio Oriente o del continente americano, come traguardo per il proprio gruppo. Ed é emblematico che il capo dello Stato Islamico abbia ancora una volta parlato di “crociata fallita”, poco prima di ribadire il desiderio di fermare l’avanzata solo quando la bandiera nera, che ha conquistato larga parte dell’Irak e della Siria, garrirà nel cielo di Roma. Ma Roma è solo il premio finale, quasi il sogno impossibile, per i sostenitori degli integralisti.
Il sogno impossibile che però potrebbe spingere le orde della Bandiera Nera a conquistare le aree che sono il vero e concreto obiettivo del Califfo. Parliamo della Siria e della sua capitale, Damasco, del Libano, del Sinai, della Libia, dell’Egitto intero, dello Stato di Israele, della Tunisia, dell’Algeria e della Penisola Araba. Sembra un progetto impossibile, una utopia irrealizzabile, ma il Califfo nel suo discorso ha ricordato che sono già nati gruppi che si richiamano alla sua idea in Libia, in Egitto, in Yemen, in Arabia. Gruppi che per legittimarsi come organici al Califfato ne adottano i metodi, le leggi, le modalità di propaganda su internet incluse le esecuzioni seriali degli ostaggi nelle loro mani. Ed in effetti è così, l’ideologia di Al Baghdadi si espande, fa proseliti su internet, scalda la voglia di rivincita di generazioni di mussulmani in Medio Oriente, in Nord Africa, in Europa e in Nord America.
A volte sono “lupi solitari” a volte piccoli gruppi organizzati, in altre occasioni gruppi tribali o intere etnie. Su queste pagine alcuni mesi fa l’avevamo deinita la “Rivoluzione Islamica Globale”, e forse è veramente questo il progetto dei vertici dello Stato Islamico. Non sappiamo infondo quanto ci sia di vero nelle dichiarazioni di Al Baghdadi, che parlano di Roma come del traguardo dei combattenti islamisti, certo è che averla identificata più volte come l’obiettivo primario del Califfato potrebbe portare cellule organizzate (anche se non in contatto con Al Baghdadi) e “Lupi Solitari” a guardare Roma come il teatro di azioni ecclatanti, uno scenario che, con l’avvicinarsi delle festività natalizie, andrà tenuto nella necessaria considerazione.