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Attacco iraniano contro l’Isis mediante l’utilizzo di sette missili balistici

Attacco iraniano contro l’Isis mediante l’utilizzo di sette missili balistici

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Le Guardie della Rivoluzione iraniana hanno lanciato nelle prime ore delle giornata odierna sette missili balistici contro obiettivi riconducibili allo Stato Islamico lungo il confine tra Siria ed Iraq, sulla riva orientale dell’Eufrate.
I vettori impiegati sono stati dei Qiam-1 con una gittata utile di circa 800 Km. I Qiam-1 sono vettori a singolo stadio, a propellente liquido, i quali posso essere spostati con veicoli autonomi di trasporto e lancio. La testata del missile, di circa 750 kg, si separa dal resto del vettore prima di rientrare in atmosfera utilizzando lo stesso sistema dello Shahab-2, con il quale però non condivide anche il sistema di guida aerodinamico.
Il vettore in questione è stato già utilizzato lo scorso anno per colpire postazioni di Isis lungo l’Eufrate non lontano da Palmira, oggi tuttavia il suo impiego appare sproporzionato ed è evidentemente un segnale “diplomatico” letteralmente lanciato contro Israele, gli Stati Uniti e l’Arabia Saudita.
Nei pressi del bersaglio dei missili Qiam-1 sono presenti elementi della delta Force americana, che operano in supporto dei curdi sulla riva orientale dell’Eufrate.
Analizzando le immagini di lancio si notano sui vettori scritte in farsi che riportano le parole “morte a Israele” “morte ai Sauditi”, difficile essere più chiari di così.
Almeno un vettore ha perso il controllo circa 50 secondi dopo il lancio precipitando al suolo su terreno iraniano, non si sono registrate vittime.
L’attacco arriva, per stessa dichiarazione delle Guardie della Rivoluzione, dopo l’attacco terroristico che ha lasciato a terra ad Ahvaz molte vittime circa 10 giorni fa.
Il continuo utilizzo di missili balistici da parte degli iraniani dimostra due cose. La prima è che l’aeronautica di Teheran non è in grado colpire agevolmente ad oltre 500 dai confini nazionali, la seconda è che la componente missilistica iraniana, così come ogni componente missilistica di tipo balistico, è prettamente offensiva e rappresenta per l’Iran un pilastro della strategia di difesa nazionale.
Viene invece smentito l’utilizzo da parte degli iraniani di un drone derivato dall’americano RQ-170, il video mostrato era palesemente contraffatto.

Comment(1)

  1. Si l’attacco con i droni non e’ avvenuto.
    Anche perche’ l’utilizzo dei droni (sembra che siano stati 3-4) implica riconoscere che le minacce di Benjamin e Liebermann erano solo bava che colava dalla bocca e non hanno sortito alcun effetto.
    Siccome, secondo le mie modeste informazioni, i droni non hanno autonomia sufficiente per andare e tornare dalla Siria e in piu’ svolgere la missione di ricognizione e se del caso anche acquisizione, in pratica significa riconoscere che l’Iran dispone in Siria di una piataforma di attacco ben organizzata a dispetto degli attacchi sionisti a seguito dei quali dicihiaravano ( appunto con la bava alla bocca) di aver distrutto tutte le infrastrutture militari dei persiani in Siria.

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