L’agenzia di stampa nazionale siriana SANA riferisce che i ribelli siriani avrebbero impiegato armi chimiche in un attacco presso la città di Aleppo. Il gas asfissiante, forse a base di cloro, avrebbe ucciso 15 persone e intossicato un elevato numero di abitanti. La notizia purtroppo sarà estremamente difficile da confermare, nel caos della guerra civile siriana, ma aumenta notevolmente i timori che anche la linea rossa, rappresentata dall’impiego di armi di distruzione di massa, possa essere superata.
Chi lo farà sarà del tutto secondario sul piano pratico perché si aprirà comunque la strada ad ulteriori atrocità. In un copione già troppa volte visto in passato, sulle responsabilità per le vittime civili, il regime e i ribelli si rimpallano la responsabilità dei crimini di guerra. Noi non possediamo gli elementi per stabilire se e chi abbia potuto utilizzare armi chimiche ad Aleppo. Ci limitiamo ad alcune osservazioni, in particolare ricordando che domani atterrerà in Medio Oriente, all’aeroporto di Tel Aviv, il presidente americano Obama, il quale da sempre ha minacciato un intervento Usa nel caso vengano utilizzate armi chimiche in Siria.
La presenza fisica del presidente americano in Medio Oriente farà percepire ad Obama in modo molto concreto il pericolo che vive la regione, e in quelle ore una eventuale escalation della crisi siriana dovrà prendere in considerazione anche la partecipazione emotiva del comandante in capo americano, che si troverà praticamente sul campo di battaglia.
Il rischio di un allargamento del conflitto è concreto, e in questi casi le escalation posso essere estremamente rapide.
Certo molti di voi si chiederanno chi tra i ribelli ed il regime possa veramente aver impiegato le armi chimiche. A questa domanda purtroppo non possiamo rispondere, forse faranno fatica a capirlo anche le agenzie informative governative che operano in Siria. Ma una cosa è sicura: se verranno impiegate armi chimiche, e da qualunque parte tale attacco provenga, la guerra in Siria cambierà la sua fisionomia di guerra a bassa intensità che l’ha caratterizzata finora.