Le forze di sicurezza sono penetrate per alcune decine di metri all’interno del quartiere roccaforte degli islamisti ma non hanno ancora superato i check point e le barriere in cemento e sabbia erette dai manifestanti.
Per entrare nell’area di Masr City sono impiegati lacrimogeni, la folla ha reagito.
Le forze di sicurezza in questa prima fase non dovrebbero tentare, a detta dei nostri analisti, un blitz risolutivo ma si dovrebbero limitare ad assediare i luoghi delle proteste.
La reazione dei manifestanti potrebbe però far modificare i piani di intervento dell’esercito, e il rischio di un bagno di sangue è concreto.
La forte presenza di famiglie con bambini potrebbe dar luogo ad un esito drammatico del confronto. I minori non andrebbero mai è poi mai essere portati in piazza in situazioni simili.
Aggiornamenti appena disponibili
Aggiornamento ore 07,35 GMT
Due polizziotti egiziani sono stati uccisi, probabilmente da colpi di armi automatiche, nella prima fase dell’operazione per liberare le piazze dai manifestanti pro-Morsi. Il fatto è accaduto nei pressi di piazza Nahda.
Tra i manifestanti si conterebbero 11 vittime e decine di feriti
Aggiornamento ore 07,55 GMT
Il più piccolo dei presidi permanenti della Fratellanza mussulmana a Al Nahda (Giza) è stato completamente sgomberato dalle forze di sicurezza egiziane.
Aggiornamento ore 09,30 GMT
Le forze di sicurezza egiziane iniziano ad avanzare a Rabaa Al Adawiya.
Dal presidio dei dimostranti partono raffiche di armi automatiche. Probabile l’intervento dei reparti di fanteria dell’esercito.
Notizie di decine di morti nella piazza. In attesa di conferma ma fonti mediche egiziane iniziano a parlare di decine di vittime.