Non sono minacce quelle esternate dal presidente turco Erdogan contro Stati Uniti e NATO, ma vere e proprie minacce di un Sultano desideroso di perdere ad ogni costo la guida del mondo mussulmano non sciita, se per fare ciò dovrà condividere con la Russia, con la Cina e con l’Iran i segreti della NATO poco importa, se dovrà arrestare personale NATO ad Incirlick pazienza.
Ma cosa ha minacciato Erdogan? Il Sultano ha apertamente detto ciò che già fa da mesi se non da anni. La Turchia di Erdogan non si sente vincolata al Patto Atlantico, rinnega la laicità dello stato, ripudia l’amicizia con Israele, dimentica che dopo la Seconda guerra mondiale solo la Nato ed Israele le hanno impedito di finire all’interno della tenaglia sovietica.
Da anni Erdogan cerca in ogni modo di emergere come leader del mondo mussulmano che desidera il controllo dei luoghi santi oggi in territorio israeliano. Cosciente che non avrebbe mai il supporto americano, egli tenta di procurarsi sistemi d’arma non prodotti da paesi dell’Alleanza Atlantica, mantenendo tuttavia la Turchia nella NATO in questo periodo di interregno. La Turchia di Erdogan ha già tra le mani il contratto per la fornitura del sistema di difesa aerea Russo S-400 (SA-21 Growler), punta ad ottenere caccia russi di 4ª generazione e forse anche sistemi terrestri. Ma cosa può dare in cambio Erdogan a Putin? Certo la rottura del comando Sud della NATO è già un’ampia contropartita politica e strategica, ma il presidente russo non si accontenterà di questo, se Erdogan volesse discutere un sostanziale sconto per l’acquisto di questi sistemi d’arma, fatto molto probabile alla luce delle difficoltà economiche di Ankara.
Ecco che Erdogan potrebbe scambiare una forte riduzione del prezzo di acquisto di queste armi con la trasmissione a Mosca dei segreti militari più intimi della NATO, come ad esempio le librerie dei radar avanzati utilizzati dai turchi insieme agli americani, esemplari di missili antiradar ed antiaereo, preziosi sia per Mosca per studiare nuovi sistemi antiaerei, sia per la Cina affamata di hardware per mettere in atto processi di “ingegneria inversa”.
I vertici militari turchi possiedono inoltre notizie e dati riservatissimi sui nuovi progetti missilistici, aeronautici e di velivoli a pilotaggio remoto della NATO, che potrebbero essere offerti senza tante remore a Mosca e a Pechino.
Gerusalemme invece, sotto questo punto di vista, si è dimostrata molto più accorta. Israele ha cessato di scambiare dati segreti e sensibili con Erdogan dal 2008 rendendo oggi carta straccia le informazioni che la Turchia possiede su Israele, sulla sua dottrina militare e sui suoi sistemi d’arma.
La NATO dovrebbe interrompere immediatamente ogni collaborazione con i turchi, ritirare dalla Turchia mezzi e uomini che oggi collaborano a difendere Ankara per due semplici motivi. Il primo è che Erdogan non autorizzerebbe mai l’impiego delle basi su suolo turco per ingaggiare forze riconducibili a Mosca o a Teheran. Il secondo è che ogni singola informazione sensibile passata alla Turchia aumenta il suo potere ricattatorio.
La Turchia non è un alleato dell’Occidente, la Turchia di Erdogan ormai è alleata solo con Allah e con una visione millenaristica ed estremistica del ruolo turco in Medio Oriente ed in Europa.
Se Erdogan terrà saldo il potere ad Ankara nessuno potrà impedire a questa Turchia di muoversi spedita verso un confronto militare con quelli che erano un tempo i suoi alleati nella Guerra Fredda.
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Ma cosa vuoi aspettarti da uno che si organizza da solo un colpo di stato per eliminare tutti quelli che non gli aggradano? E’ giusto allora ripagarlo con la stessa moneta, tanto dopo avere fatto la modifica costituzionale che lo ha reso un sultanato, ormai la Turchia si è posta al di fuori sia della NATO che dell’UE. Speriamo solo che si passi anche all’espulsione di tutti i turchi presenti anche in Germania, come persone non gradite di uno stato di fatto dittatoriale