Presto esercitazioni navali iraniane nello Stretto di Hormuz
Presto si svolgeranno delle esercitazioni navali iraniane nello Stretto di Hormuz. Queste esercitazioni si terranno entro la fine di dicembre e dovrebbero interessare molte forze delle guardie della rivoluzione e non solo unità navali della marina militare iraniana. Le esercitazioni in oggetto, denominate Velayat/91 dovrebbero evidenziare l’integrazione tra le forze delle Guardie della Rivoluzione e della Marina Militare, al fine di verificare l’efficacia delle tattiche di guerra navale classica supportate dalle tattiche di guerra asimmetrica che vede nelle unità navali dell IRGC i massimi esperti mondiali della materia. Le esercitazioni dovrebbero aver luogo anche nelle acque dello Stretto di Hormuz propriamente detto, acque che in passato erano state toccate solo marginalmente da complesse manovre aeronavali come Valayat/90. Un importate ruolo in questi war games potrebbe essere riservato anche alle unità di stanza sull’isola di Abu Musa a sugli atri due isolotti presenti nella parte ovest dello Stretto di Hormuz.
Queste isole sono infatti fondamentali nella strategia di difesa iraniana e nei piani che prevedono la chiusura parziale o totale del traffico marittimo nello Stretto di Hormuz.
Le esercitazioni navali in quell’area sono sempre seguite con molta attenzione dai nostri analisti in quanto, nei mesi scorsi, avevamo appreso che il Presidente Americano aveva posto come condizione ai negoziati tra Usa e Iran sulla questione nucleare la sospensione delle esercitazioni navali iraniane nei pressi di Hormuz ed una moratoria sui test dei missili balistici intercontinentali.
Apprendere direttamente dalla TV di Stato iraniana Press Tv che l’Iran si prepara ad esercitazioni ad Hormuz lascia intendere che i negoziati sulla questione nucleare siano in stallo.
Se a questa notizia ne sommiamo un’altra, che i media iraniani hanno pubblicato in questi giorni, possiamo ragionevolmente pensare che al momento non vi sia nessun progresso nello sforzo diplomatico per raggiungere un accordo che allenti la tensione nell’area. La Repubblica Islamica Iranina si prepara infatti al lancio di un vettore missilistico in grado di portare in orbita un satellite entro la fine dell’anno iraniano e cioè circa la metà del mese di Marzo 2013. Il lancio iraniano segue di poche settimane il quello riuscito da parte della Corea del Nord. Lo Stato comunista, alleato indiscusso dell’ Iran, ha portato in orbita un oggetto di circa 100 Kg con il suo razzo vettore Uhna/3 dimostrando di aver acquisito la tecnologia necessaria per lanciare un missile a oltre 10000 Km, distanza che permette di raggiungere un’ampia area del continente nord americano e quindi degli Stati Uniti d’America.
L’Iran aveva già messo in orbita un satellite nel 2009 ma si trattava di un piccolo oggetto del peso di circa 15 kg. Il lancio del Marzo prossimo punta a lanciare un oggetto di dimensioni paragonabili a quelli del lancio nord coreano e nella seconda parte del 2013 l’ Iran potrebbe lanciare in orbita un essere vivente per poi riportarlo al suolo, dimostrando di poter costruire un veicolo di rientro da accoppiare al proprio missile.
GPC seguirà con attenzione, per quanto possibile attingendo alle fonti Open Source, l’evoluzione nella regione del Golfo Persico / Stretto di Hormuz, che rimane insieme alla Siria e la Corea del Nord una delle tre aree più instabili del pianeta.