Home Medio Oriente Iran Termina ICMEX12 e l’Iran lancia missili antinave nello Stretto di Hormuz
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Termina ICMEX12 e l’Iran lancia missili antinave nello Stretto di Hormuz

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Termina oggi la più grande esercitazione antimine della storia recente, e la più grande in assoluto mai svolta nelle acque del Golfo Persico, più precisamente nelle acque antistati il Bahrein e l’ Arabia Saudita. In queste complesse esercitazioni durate quesi due settimane sono stati testati con successo gli schemi e le procedure per attuare un rapido sminamento delle acque dello Stretto di Hormuz e del Golfo Persico. Ma non sono state solo esercitazioni antimine, in ICMEX12 grande importanza è stata data alla protezione delle unità cacciamine che potrebbero essere uno dei bersagli prediletti nel caso, praticamente certo, di un ingaggio su ampia scala con l’Iran nel caso in cui venisse minato il braccio di mare che divide la penisola arabica della repubblica iraniana. A rendere questo scenario molto più realistico nella giornata del 25 settembre ci hanno pensato le forze armate iraniane, che senza nessun preavviso e in modo simultaneo, hanno lanciato quattro missili antinave all’interno delle proprie acque territoriali nel Golfo Persico, mirando ad un vecchio pontone galleggiante adeguatamente modificato per simulare una unità navale paragonabile ad un cacciatorpediniere classe Burke. I missili poche decine di secondi dopo il lancio hanno colpito l’obiettivo ed affondato il pontone, un chiaro messaggio agli americani che stavano compiendo le manovre antimine alcune centinaia di chilometri più a nord. I nostri analisti non sono in possesso di informazioni affidabili sul tipo di arma impiegta dagli iraniani ma ci sentiamo di escludere che siano stati impiegati i micidiali missili antinave Yakhont, troppo importanti e prezioni per essere utilizzati in questo modo. Supponiamo che le forze armate iranine abbiano impiegato i loro missili antinave più datati e disponibili in maggior numero: parliamo dei sistemi d’arma cinesi Silkworm, missili da crociera lenti ed imprecisi per gli standard moderni, scarsamente utili in un conflitto se non per saturare le difese del nemico, ma ottimi per affondare un pontone galleggiante nello Stretto di Hormuz.